Quando ero piccola (e capricciosa come ora, forse meno), ogni tanto esaurita dall'enorme fatica che comporta essere bambini, proclamavo convinta la soluzione durante il pranzo. Generalmente tra il primo e il secondo. E convinta andavo nella mia cameretta (che invece era una camerona) e avvolgevo in un fazzoletto le cose necessariamente vitali per un cambio di casa: Un orsacchiotto di pezza e una paio di mutande. Dopodichè mi avviavo verso la porta, quasi sempre la varcavo, percorrevo l'equivalente di 15-20 passi (durante i quali evidentemente rivalutavo bene i pro e i contro di una fuga) e, immancabilmente facevo dietrofront...tornando in lacrime tra le braccia di mia mamma. Fonte: mia mamma.
......Evidentemente in questi giorni qualcosa mi sta facendo desiderare una fuga. Non mi è chiaro come mai mi immedesimi in un ratto. Si accettano suggerimenti interpretativi.
......Evidentemente in questi giorni qualcosa mi sta facendo desiderare una fuga. Non mi è chiaro come mai mi immedesimi in un ratto. Si accettano suggerimenti interpretativi.
Scappo di casa--> ecoline e matita su carta.
2 commenti:
Bel post. :)
(Anche senza il trattopen...)
il topolino è il re della fuga, scappa....e non solo dalla porta.
Si infila in ogni minimo buco.....varca i muri.
Un disegno bellissimo....un ricordo forte e vivo, anche dentro me.
Grazie
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