venerdì 8 febbraio 2008

Scappo di casa

Quando ero piccola (e capricciosa come ora, forse meno), ogni tanto esaurita dall'enorme fatica che comporta essere bambini, proclamavo convinta la soluzione durante il pranzo. Generalmente tra il primo e il secondo. E convinta andavo nella mia cameretta (che invece era una camerona) e avvolgevo in un fazzoletto le cose necessariamente vitali per un cambio di casa: Un orsacchiotto di pezza e una paio di mutande. Dopodichè mi avviavo verso la porta, quasi sempre la varcavo, percorrevo l'equivalente di 15-20 passi (durante i quali evidentemente rivalutavo bene i pro e i contro di una fuga) e, immancabilmente facevo dietrofront...tornando in lacrime tra le braccia di mia mamma. Fonte: mia mamma.
......Evidentemente in questi giorni qualcosa mi sta facendo desiderare una fuga. Non mi è chiaro come mai mi immedesimi in un ratto. Si accettano suggerimenti interpretativi.


Scappo di casa--> ecoline e matita su carta.

2 commenti:

Miau ha detto...

Bel post. :)

(Anche senza il trattopen...)

Anonimo ha detto...

il topolino è il re della fuga, scappa....e non solo dalla porta.
Si infila in ogni minimo buco.....varca i muri.
Un disegno bellissimo....un ricordo forte e vivo, anche dentro me.
Grazie